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11 gennaio '13 - televisione-spettacolo
Duello B. vs Santoro
Ciascuno nel valutarlo proietta una dimensione del proprio sé. Ma in tema di giudici e giudizi mi preoccupo di chi scriverà la nostra Storia. Come riuscirà ad esercitare la sospensione del giudizio?

Quella di ieri da Santoro e quella di ieri l'altro da Vespa segnano, secondo me, dei nuovi solchi: 1) non esiste più la politica spettacolo, bensì lo spettacolo nel quale sono inseriti dei contenuti di politica - come un'opera teatrale in cui si rappresentano in un certo modo dei fatti storici, quindi in tal senso la morte del giornalismo come storicismo dell'attualità; 2) il duello finale tra Berlusconi e Santoro (come con Travaglio) vinto da Berlusconi; 3) il nuovo atteggiamento di Vespa determinato dalla rinascita della Balena bianca.

In questo quadro ho visto invece un Berlusconi come l'Araba fenice. Rinato dalle sue ceneri. Resuscitato dalla magistratura che un mese e mezzo fa lo ha condannato in primo grado per un reato impossibile da dimostrare, stante le carte e la condizione oggettiva. Chiaramente l'uomo per come è fatto si è imbestialito. Ha pensato: "qui non ci sono miei sostituti che tengano, se mollo questi mi si mangiano vivo". Di lì ha sfoderato tutta la sua trance agonstica. Francamente lo ammiro sotto il profilo umano e teatrale. Un combattente mostruoso. Qualsiasi altro sarebbe rimasto schiacciato da tutto quel che è stato mosso su di lui e invece continua questa battaglia impossibile da vincere e che infatti perderà. Lo sa perfettamente. Nel frattempo si riprende il suo perché ha visto bene di non avere eredi. Come fosse un tiranno assassinato i cui congiurati però non riescono a tenere le briglie e allora esce dalla tomba e cerca di riprendersi ciò che è suo. Scusa se uso questo tono epico. L'ora me lo consente. Come ho già scritto, Berlusconi è già entrato nella Storia con tutte le sue contraddizioni e storture. Ora però ne è uscito per essere consegnato alla Mitologia. Mi appare un po' Agamennone, un po' Achille, ma finirà come Ettore. E noi tutti tra qualche anno lo penseremo con la tenerezza che invece gli abbiamo negato in vita.

Davanti a un personaggio così, chi sono Santoro e Travaglio? Due poveretti che hanno trovato un filone buono per fare un po' di soldi, raccogliere molta notorietà, facendo i detrattori del sovrano in una situazione in cui si hanno tutte le garanzie e la maggioranza sostanzialmente sta con loro.(Sì, perché non credere che, specialmente Santoro, abbia convinzioni sue. Stiamo parlando solo di un gran paraculo che ha trovato il modo per fare soldi. Ieri ha voluto fare un show tutto suo, in alcuni tratti sembrava avesse bevuto, convinto di battersi contro un avversario già vinto).

Travaglio ha inanellato dieci condanne, nonostante sia il portavoce della magistratura, e lui si difende che sono sentenze civili, non penali? E che cambia? Solo che il querelante ha battuto i soldi direttamente, rinunciando a una trafila inutile nella procedura accusatoria del diritto penale. Santoro lo difende dicendo che nella vita di un giornalista la denuncia è normale, fa parte del gioco. Come mai stavolta non si usa la retorica della persona infangata rimasta con una magra consolazione? Una difesa più calzante avrebbe dovuto dire che su centomila sparate che ha fatto che sia condannato solo dieci volte è un'inezia. Ma dobbiamo pure dire che è il portavoce ufficiale della magistratura, che arriva a documenti inaccessibili agli altri. Pensa se ci fosse stata veramente una magistratura extra partes!

Ma a proposito di giudici io mi preoccupo di chi scriverà la nostra Storia. Come riuscirà ad esercitare la sospensione del giudizio?