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23 febbraio '15 - Città Eterna
Transenne a Roma
C'è Bond, James Bond! Dopo gli olandesi e il paventato arrivo di terroristi islamici la letteraria figura dell'agente segreto disturba per la sua inattualità


Possiamo dire agli inglesi che questa vicenda estetica della mitopoietica del personaggio James Bond ha fatto il suo corso? Che è storicamente determinata? Anche se ha il merito di aver superato la fase della Guerra Fredda, oramai non ha alcuna valenza attrattiva. Dimostrazione ne è che deve ricorrere a Daniel Craig, attore senza alcun ruolo in cinematografia, e alla cinquantenne Monica Bellucci. Risparmiamoci lo sprint dei nonni. Accettiamo di esser sulla strada di diventarlo, godiamoci quel di cui abbiamo goduto, guardiamo con attenzione a quel che avviene ed è sul punto di avvenire. Ma tra questi eventi non c'è e non ci può essere un nuovo film di James Bond. Ma tantomeno possono esserci le transenne prima all'Eur, accanto al cosiddetto Colosseo quadrato, e poi al Lungotevere a ridosso di Ponte Sisto. La Roma papalina, quella barocca, quella fascista non possono essere lo sfondo di vicende avveniristiche dove ad essere celebrato è il mito, non la rappresentazione del bello, del giusto, dell'evoluto tecnologicamente. Questa triade oggi non si coniuga più con il fonema “Bond”, bensì con un altro fonema col quale troneggia la vittoria finale della tecnologia sulle idee, sulla fantasia, sull'immaginario. Questa nuova parola è “smart”. I vecchi appassionati di James Bond non sanno che farsene del concetto di “smart”. I nuovi ce l'hanno direttamente come “smart” e non sono interessati alla nuova mediazione in Bond. L'attore cinquantenne entra poco nella nuova mitopoietica, tantopiù la bellonna Bellucci attempata. Ma c'entra tantomeno Roma presa ad ostaggio, come avvenne per quell'ignobile film di Woody Allen in cui la Città Eterna muoveva sullo sfondo di vicende improbabili. Su questo versante Bond e Allen si somigliano davanti a Roma. E allora bisogna tirar fuori il vecchio spirito da generone romano che dopo questi eventi pirotecnici proposti in pellicola, o davanti battute fiacche, possa dire con voce rotta: “A oh! Ma te sei visto? Ma sei ridicolo!” I romani non hanno mai perso il senso del ridicolo perché hanno sempre preso il mondo a teatro. Loro rassicurati dentro le mura che furono di Aureliano quelle consacrate del Vaticano, hanno visto passare eserciti, grandi cerimonie e il consumarsi di ciascuno di questi davanti alla sempiterna raffigurazione della Sanità in Terra a casa loro. Tutto il resto non li ha mai smossi. Non poteva farlo. Ed ora non ci riuscirà la minestra riscaldata degli eventi pirotecnici di Bond né le sue bellone. Per tanto, quelle transenne, toglietele! “In fondo a chi danno fastidio?” “Chi lavora, chi va a spasso, chi corre"... Quindi in questa città imperturbabile, quel che non muove neanche commuove.