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14 gennaio '20 - Etica
Addio Simonetta Frau
Saluto alla ragazza che dette il volto gentile al Movimento del '77


Mi dispiace profondamente! Questa notizia mi ha sorpreso anche per il carattere mitico che aveva assunto questa immagine. Resterà nella Storia come emblema del movimento del '77, quello che Berlinguer definì di diciannovisti, quello che aveva una grazia nel suo modo di essere irriducibile, quello che non faceva sconti, non voleva paternali dal sindacato, rifiutava la delega e aveva fatto veramente suo il motto "l'immaginazione al potere". Questa immagine è una delle rare attestazioni consegnate alla Storia di questo movimento in cui è attestabile che quella grande protesta non fu solo baruffe, scontri in piazza con le forze dell'ordine e coi fascisti, utopismo inconcludente, ma anche la rivendicazione del diritto ad un modo diverso di esistere, alla possibilità di creare un'utopia che fosse contagiosa anche in una società dove a governare da trenta anni continuativi era la Dc col pentapartito di Giulio Andreotti. IL problema della testimonianza accompagna sempre ogni fase storica. Ma quella di questo movimento di protesta consiste in un problema esistenziale molto forte per quelli che ne presero parte. La speranza di non essere ricordati come protesta irriducibile che dette i prodromi all'escalation del terrorismo e condannati con questa stigmate, resta appesa a rare testimonianze indelebili. La foto di Simonetta Frau è tra queste rarità. E poco importa se in verità non fosse proprio lei, o se la foto fosse nata da una trovata del fotografo creativo - cose che sono state dette - resta la decisività del valore della testimonianza. E quale espressione migliore se non la foto?