ilnardi.it
11 marzo '21 - Etica
IL Papa in Iraq
Le religioni come liberazione dai vincoli tecnologici


Una riflessione che nessuno ha ancora fatto sui nostri tempi riguarda il decentramento della forza decisionale ai detentori del sapere. Ed è il Secolo Breve – definizione di Hobsbawn per indicare quella latitudine temporale che va dal 1914 al 1991 caratterizzata con la fine del marxismo, del liberalismo e del militarismo – il momento di grande condensazione dei pensieri forti alla guida di grandi scelte. Ma del resto la Storia dell’umanità si è sempre caratterizzata con un pensiero forte che l’ha contraddistinta: l’Illuminismo per la Rivoluzione Francese, il Romanticismo per la restaurazione monarchica, il marxismo come l’età della rivoluzione mondiale come prospettiva concreta. Ma negli eventi che hanno caratterizzato la Storia dell’Occidente, la politica in combinazione o antagonismo col militarismo, hanno sempre caratterizzato scelte e strategie tese a un fine universalistico e nell’ottenimento di questo risultato trovare una dimensione per la persona. La fine dello scorso millennio si è caratterizzata con il passaggio al mondo della tecnica. ( È la riflessione di nostri grandi maestri come Emanuele Severino e Umberto Galimberti ). La pandemia ha accentuato questa “tendenza del nostro tempo”. Oggi a dettare la linea sono gli esperti. Le condizioni per la ripresa della libertà sono dettate dall’avere o non avere il vaccino. Ed è in questo clima che il viaggio del Santo Padre in Iraq accende una speranza a tutto il mondo libero. La nuova idea di cui si fa portatore in questo incontro consiste nel rifuggire dal condizionamento del bisogno. Ripensare la libertà come scelta da abbracciare sé stessi, in consonanza a una ritrovata spiritualità. La necessità di superare i condizionamenti di una religione rilevata, tramandata e acquisita come corredo di una formazione culturale. L’immagine che resta emblema è quella dell’anno scorso dove sempre il Papa celebra il Giovedì Santo in una Piazza San Pietro vuota. La scelta di credere attiene sempre più alla libertà e all’individualità che deve affermarsi al di là di ogni condizionamento. Piaccia o no, è sulla prospettiva neo-fondativa di svincolarsi da ogni condizionamento di pensarsi dentro quantità numerabili che si rilancia il sentore di un pensiero nuovo.