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16 ottobre '11 - "This must be the plase"
Questo, deve essere il posto
Superare la fissità della trappola esistenziale in cui si cade quando si pone il proprio Sé come riferimento unico

"Devi amare il tuo destino anche se amaro". Il personaggio interpretato da Sean Penn questo avrebbe dovuto scrivere come insegna della sua spettrale casa evitando di viversi come un sopravvissuto che può solo rivivere il trauma ogni giorno senza elaborarlo. Quella piscina vuota dove improbabili esercitazioni fisiche costituisce il lato simbolico più eloquente dell'ex divo dark-rock. Una piscina che si ostina a rimanere vuota senza alcun motivo apparente, Vuoto come l'arredamento della casa, vuoto come le sensazioni che il protagonista riesce a percepire anche dalle persone che gli sono vicine, vuoti come i tentativi di mostrarsi altruista, di rimediare ad altri danni. La piscina senza acqua non puà che trovare nel rewind degli ultimi trenta anni il modo per essere riempita. E allora la consapevolezza arriva nel comprendere che il flusso delle rappresentazioni proprie si è interrotto quando il ragazzo ha operato il parricidio, ha reciso il cordono ombelicale andandosene per seguire una sua strada per molti versi gloriosa. Il ragazzo troverà il successo e il benessere ma subito dopo la stasi, il vuoto pneumatico. Ed è proprio questo che il protagonista deve ritrovare. La morte effettiva del padre non puà che riportare ai troppi errori gravati sul parricidio della fuga da casa. Deve recuperare questo parricidio, recuperare i suoi passi in un percorso di consapevolezza arrivata attraverso il sorriso di una ragazza incontrata per caso. Con lei per la prima volta la piscina si riempie. L'incontro non inttesta banalmente un amore ma qualcosa di ancora più forte: la consapevolzza di sé. La stessa consapevolezza che gli consente di non operare secondo prevedibili schematismi nel momento supremo di consacrazione del padre, quando viene effettuata la vendetta tradotta in contrappasso. Il ragazzo è cresciuto. Dopo il parricidio morale, può smettere i panni del ragazzo e indossare quelli dell'aldulto. Solo allora potrà veramente interagire con le poche persone a cui tiene.